Bernard Aubertin, Situazione pittorica del rosso

Bernard Aubertin, Situazione pittorica del rosso, a cura di Flaminio Gualdoni intervento critico di Dominique Stella. Video di Adel Oberto
Marzo 10, 2017

La retrospettiva dell'artista francese, patrocinata dal comune di Genova e d a l l ' I n t i t u t F r a n ç a i s - I t a l i a si propone di documentare

antologicamente e cronologicamente il percorso artistico del maestro nel periodo specifico degli anni sessanta e settanta.

"Nel 1957 ho incontrato Yves Klein e i suoi quadri monocromi. La bellezza della sua pittura mi ha impressionato, e non ho trovato il suo problema insolito: semplicemente, mi ha entusiasmato".Così scrive Bernard Aubertin nel 1961 in Esquisse de la situation picturale du rouge dans un concept spatial, testo da cui questa mostra deriva il titolo, pubblicato sul numero 3 della rivista "Zero" di Mack e Piene.

I suoi monocromi sono, da subito, rossi. È un colore energetico, il rosso, che le avanguardie tutte, futurismo e arte sovietica in testa, hanno assunto per la sua originaria forza assertiva. La lezione è quella, primariamente, di Kandinskij, che in Dello spirituale nell'arte scrive: "Il rosso esercita interiormente l'azione di un colore molto vivo, vivace e irrequieto... nonostante tutta la sua energia e intensità ha una robusta nota di immensa forza quasi consapevole del proprio scopo".

L'orizzonte di Aubertin è quello tracciato dalla memorabile mostra "Nul" allo Stedelijk di Amsterdam nel 1962, che lo vede esporre con Fontana,

Schonhooven, Mack, Uecker, Haacke, Peeters, Arman, Armando, Mavignier, Castellani, Manzoni, Dadamaino, Lo Savio, Dorazio.

Come scrive Flaminio Gualdoni nel saggio introduttivo, "Complice dei dettati del tempo, Aubertin si sottrae all'esecuzione, e con ciò stesso non solo alla retorica dell'abilità ma anche a quella dell'espressione della propria intimità, e nel rosso ritrova sensazione dinamica prima, energia a una sorta di stato sorgivo di vitalità distillata. E proprio come il blu per Klein, anche il rosso di Aubertin porta in se stesso la sua storia tutta, fatta dell'idea del sangue, dell'amore che può trascendere la propria fisicità, di un'energia immateriale e possente: "Ogni elemento ha un suo colore: la terra è azzurra, l'acqua è verde, l'aria gialla, il fuoco rosso", ammonisce Paracelso".

Un nuovo prezioso libro della collana bilingue, italiano ed inglese, ABC-ARTE edizioni, viene dedicato alla mostra. Contiene il testo critico del curatore Flaminio Gualdoni e di Dominique Stella, fotografie, approfondimenti, la documentazione degli interventi dell'artista ed un estratto dell'articolo pubblicato sul numero 3 della rivista "Zero" di Mack e Piene.