La pittura in sé. Una mostra a lettere cubitali - Artribune

Linda Kaiser, Atribune, May 12, 2015

A Genova, a metà di via XX Settembre, un piccolo ingresso privato dà accesso agli spazi del piano sopra le arcate dell’edificio che ospita il Mercato Orientale. Lì, nella via principale della città, tra fiori freschi, cibo genuino e andirivieni continuo, si scorge una scritta con tre lettere cubitali: ABC. Sono le iniziali di Antonio Borghese Contemporanea.


Incontriamo il giovane fondatore della galleria due giorni prima del vernissage della mostra dedicata a La pittura in sé. Ulrich Erben, Pino Pinelli, Claude Viallat. Una breve scala di 43 gradini, ai lati della quale già si possono osservare le opere dei tre artisti, conduce a una porta a vetri che immette nella prima sala del percorso espositivo. Questo prosegue in un secondo e terzo salone, che pure si affacciano piacevolmente sulla balconata che dà sulla via sottostante. Dalla quarta sala, che chiamano “container” a causa del soffitto ribassato che sostiene uno spazio ufficio ricavato di sopra, si torna all’ingresso e il cerchio si chiude. La volumetria della galleria, con i suoi 340 mq e la sua scansione architettonica con una particolare cura per i dettagli, ricorda strutture internazionali d’oltralpe.


Forse non è un caso che Antonio sia nato, primo di cinque fratelli, nel 1983 a Basilea, dove ha forse respirato l’aria del grande collezionismo. “A dir la verità”, racconta lui, “faccio questo lavoro per colpa di Schifano. Sin da bambino l’avevo in camera e non smettevo mai di guardarlo. I miei sono collezionisti e papà ha sempre incrementato in noi gli stimoli verso l’arte”.

Dopo aver studiato lingue e aver aperto un primo sito web dedicato, Antonio fonda la ABC nel 2007, in piazza Marsala. Poi va veloce, con l’energia dei suoi anni e una forte passione: nel 2011 si trasferisce nell’attuale sede, proponendosi di “creare un luogo dove l’arte possa essere espressa e scambiata in modo libero, uno spazio accogliente e aperto a tutti gli appassionati e a chi ha spirito creativo”. La mission è anche quella di considerare sia artisti ormai storici che giovani promettenti.


Tra i primi si inseriscono appunto i protagonisti della mostra aperta fino a 12 giugno e curata da Dominique Stella, che la introduce brevemente nel video proiettato nella sala iniziale. I tre artisti presentati sono uniti da un movimento europeo internazionale, che si sviluppa nei primi Anni Settanta intorno alla questione dello spazio della pittura. Il monocromatismo del dopoguerra (si pensi a Rauschenberg, Fontana, Klein o Manzoni) viene superato, la pittura rivendica la propria autonomia come soggetto e non come medium ed esce dai confini stabiliti del telaio tradizionale.


In Italia la nuova tendenza è chiamata Pittura analitica e Pino Pinelli è uno dei rappresentanti, con le forme di dimensioni diverse che lo contraddistinguono; in Francia c’è il gruppo di Supports/Surface e Claude Viallat è uno degli animatori, con il suo tipico segno ripetuto all’infinito; in Germania, analogamente, è attivo Ulrich Erben, che punta sulla reciproca influenza, attrattiva o repulsiva, dei colori.


A Genova sono esposte più di venti opere di questi tre artisti – il catalogo ne registra poi una quarantina a disposizione –, che ben trasmettono quella “musicalità” e “spazialità quasi da paesaggio” di cui parla la curatrice, nella volontà di liberare davvero la pittura dalla superficie pittorica.


Linda Kaiser


Genova // fino al 12 giugno 2015
La pittura in sé. Ulrich Erben, Pino Pinelli, Claude Viallat


ABC ARTE
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