A. Abbate, G. Cunsolo, D.D'elia | SHELTERS AND LIBRARIES

collettiva a cura di Pietro Gaglianò. Video di Adel Oberto
Luglio 27, 2017

Il concetto di rifugio evocato dal titolo della mostra, si riferisce a due dimensioni della costruzione culturale della tradizione europea. Una prima interpretazione riguarda la storia ufficiale, quella raccolta in categorie dalle biblioteche, dai musei, dagli archivi e da altri organismi concepiti per la selezione, la catalogazione e la conservazione di elementi ritenuti indispensabili per la definizione della cultura e dell'identità. Istituzioni a futura memoria, rifugi solidi nel tempo e nello spazio. Queste pratiche autorizzate di narrazione, come evidenzia Jacques Derrida, consegnano volontariamente all'oblio tutto ciò che viene escluso, perché ritenuto non legittimo, non degno, non rilevante, non conveniente.

 

Nei vasti domini del rimosso, si situa l'altra dimensione del rifugio, quella di carattere accidentale: l'accatastarsi, confuso ma mai casuale, di dati culturali, ricordi, detriti che trovano il proprio posto alla periferia del mondo ufficiale. La periferia, scrive Iosif Brodskij, "non è il luogo dove finisce il mondo - è proprio il luogo in cui il mondo si decanta," e questo riguarda "l'occhio non meno che la lingua".

 

Su questi terreni marginali operano i tre artisti coinvolti nella mostra: Adalberto Abbate, Gaetano Cunsolo e Davide D'Elia raccolgono detriti e mettono in scena rovine o assemblaggi che non rappresentano lo sfacelo della civiltà che siamo abituati a definire occidentale, ma alzano lo sguardo sui suoi possibili sviluppi, sullo stratificarsi di edifici morali collettivi.

Nel mondo reale (e in quello simbolico dell'arte) il rifugio adotta soluzioni di scarto, materiali secondari, tutto il sottaciuto che è invece capace di raccontare la vera sostanza dei luoghi e del loro tempo.

 

Lo spazio della galleria accoglie opere e installazioni progettate espressamente per questa occasione: materiali d'archivio, immagini fotografiche ritoccate, oggetti sottratti al disfacimento e ricollocati in una versione che echeggia la funzione del museo ma si apre in una contaminazione di linguaggi e di visioni.

 

In Settembre 2017, verrà presentato un nuovo prezioso libro, dedicato alla mostra, della collana bilingue, italiano ed inglese, ABC-ARTE edizioni, contenente il testo critico del curatore Pietro Gaglianò, le immagini delle installazioni, delle opere ed un approfondito apparato documentale e critico.