"Uno dei fondamenti filosofici su cui si basa il ritratto e la rappresentazione della forma umana è il riscatto dell'immortalità. Mentre l'immagine viene creata, la persona ritratta, elevata a memoria, è fissata per sempre nella coscienza della posterità e quindi sopravvive.
Ricercare il significato della vita umana nel compimento della propria individualità riflette un'attitudine tipicamente occidentale: l'idea di "creare qualcosa di grande" ha al suo centro l'ego come individuo, e il suo impulso primario è la paura della morte.
Se, mentre cerchiamo un significato alla nostra esistenza, rivolgiamo il nostro sguardo verso l'Oriente, troviamo una risposta diversa. Considerandoci gocce nel mare, siamo prontamente assolti e liberati dal peso dell'individualità, e la nostra esistenza, incorniciata dalla nascita e dalla morte, diventa naturalmente parte di un ciclo più ampio. È l'inizio e la fine, i due estremi della vita, che mantengono e assicurano continuità e rinnovamento permanente. Così l'individuo vive come parte del tutto, e questo dà significato alla sua esistenza.
La natura svolge un ruolo diverso in questi due approcci filosofici fondamentalmente opposti. Mentre l'approccio occidentale costruisce una gerarchia, con l'uomo in cima e tutto il resto allineato per servirlo, le filosofie orientali classiche attestano una juxtaposition equilibrata.
Le figure dei miei dipinti sono mammiferi che hanno mangiato dall'Albero della Conoscenza. Espulsi dal Paradiso, sono completamente esposti al loro destino, a volte affrontandolo con rassegnazione, altre volte cercandone il significato."
Luca Sára Rózsa
Il mio interesse si limita alle questioni legate all’esistenza. I fenomeni quotidiani della vita vissuta (materialistica) si intrecciano in me con la formula metafisica della realtà sconosciuta e si deformano in un’immagine grottesca, autoironica. La fede e la chiesa, il tempo e lo spazio, l’amore e la vulnerabilità, la morte e la memoria: nonostante l’ordinarietà di questi concetti, quando si tratta di giudicarli o di prendere una decisione in merito, ci muoviamo tra gli estremi.
 
Il mio metodo creativo – un’identificazione quasi fisica con la pittura, la sequenza di ripensamenti affrontati (o visivamente conservati) – testimonia il dilemma che mi tormenta anche in relazione a questi temi. Cerco risposte, provo ad afferrare, a definire la vita, ma non giungo mai a dichiarazioni definitive (fatali). Il dubbio che si nasconde in me, e le paure che lo accompagnano, si dissolvono nella gioia del dipingere.
 
Luca Sára Rózsa