«L’amore di Antonio per la pittura è visibile, incandescente. La sua pratica è un diario visivo, uno strumento di autoconoscenza, un processo vitale che lo accompagna fin da bambino. Le sue storie di vita e le sue opere si muovono insieme, come se una fosse l’estensione dell’altra — o come una danza in cui non si distingue più dove finisce il corpo e dove comincia il gesto.»
Antonio Kuschnir (Rio de Janeiro, 2001) è un artista visionario che intreccia natura e inconscio, sogno e memoria, mito e autobiografia. Si avvicina alla pittura all’età di sei anni, frequentando la Escola de Artes Visuais do Parque Lage, dove partecipa alla sua prima mostra collettiva. Dopo aver studiato Storia dell’Arte all’Universidade do Estado do Rio de Janeiro (UERJ) e Pittura all’Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ), sviluppa una pratica pittorica mitopoetica, in cui il reale si trasforma in leggenda.
Nel 2022 presenta la serie Choro nella sala principale del Museu de Arte Contemporânea di Niterói — diventando l’artista più giovane nella storia dell’istituzione — e nel 2023 espone Avalanche presso Galpão 808, a Rio de Janeiro. Nel 2024 tiene mostre personali alla Casa da Escada Colorida (Rio) e al centro culturale Leerstand als Begegnungsraum (Bonn, Germania).
Le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche, tra cui: la Collection of the Presidency of the Federative Republic of Brazil, il Museu de Arte Contemporânea – Niterói, il Centro de Diversidade Cultural de São Paulo e il Museu Nacional de Belas Artes (MNBA) di Rio de Janeiro. Attualmente vive in Germania ed è in residenza artistica presso la La Napoule Art Foundation (Francia).