Art Brussels 2024, una fiera che fa ricerca: la proposta delle gallerie italiane

É in scena dal 25 al 28 aprile Art Brussels 2024, una delle fiere che più guardano alla ricerca sul contemporaneo. Tra le gallerie partecipanti, anche otto italiane: ecco cosa presentano.
Fabio Tallone, Artslife, Aprile 26, 2024
Fin dalla sua nascita nel 1968, Art Brussels ha scelto una linea espositiva coraggiosa, che unisse veramente artisti affermati a talenti emergenti, offrendo dunque una proposta varia e di qualità, ricca di garanzie ma anche di guizzi più rischiosi. Tanto che nel corso degli anni la fiera è riuscita a costruirsi una reputazione globale nel campo dell’arte contemporanea, diventando sempre più una realtà d’avanguardia, dove proporre opere attuali. Pittura, scultura, fotografia, installazioni, digital: tutto trova spazio ad Art Brussels, purché sia evidente il suo valore di ricerca, d’innovazione.
Tendenza, questa, marcata anche nella 40a edizione della fiera, che raccoglie 177 gallerie provenienti da 30 paesi. Condizione di partecipazione? Una particolare attenzione all’innovazione, alla diversità e all’inclusività. C’è inoltre un dato eloquente che certifica la concretezza di queste intenzioni, per nulla lasciate insoddisfatte: il 95% degli artisti esposti sono artisti viventi, mentre il 36% del totale sono artiste donne. Percentuali eloquenti, soprattutto la prima, che rappresentano probabilmente un unicum nell’intero panorama fieristico.
All’interno di questa selezione rientrano anche le otto gallerie italiane che partecipano all’edizione: 10 A.M. ART, ABC-ARTE, Dep Art Gallery, Galleria Poggiali, MASSIMODECARLO, MONITOR, P420 e Triangolo.
 
 
Tra queste si è già detta particolarmente soddisfatta 10 A.M. ART, che torna per il secondo anno in fiera presentando un solo show di Sandro De Alexandris (Torino, 1939), nella sezione Rediscovery della fiera. Già 11 le opere vendute, tra un range che va dai 3.5 mila ai 40 mila euro. Il lavoro più importante tra quelli proposti era sicuramente 3TS/LL 07acquistata per 40 mila euro da un importante collezionista internazionale. A questa si aggiungono altre opere anni ‘60 (vendute con prezzo dai 5-20 mila euro) e lavori degli anni ‘90/2000 (prezzo 3-3.5 mila euro). Diverse anche le istituzioni internazionali che hanno mostrato interesse per De Alexandris, compreso il MAMCO di Ginevra.
Galleria Poggiali presenta invece diversi autori tra quelli del suo parterre. Da Claudio Parmiggiani con le sue celebri Delocazioni a Erwin Wurm e le sue sculture giocose, fino alle suggestive opere su specchi del duo Goldschmied & Chiari. Il grande talento emergente – valorizzato e non poco dalla Galleria, che le dedica una stanza intera – è la statunitense Amy Bravo. Anche Dep Art, che espone nella sezione principale e in SOLO, proponendo in fiera artisti a lei cari. Uno è Valerio Adami, che la Galleria sta promuovendo a varie riprese e in più contesti, così come Salvo. Sono loro i protagonisti dello stand principale, due il cui valore sul mercato sta salendo rapidamente. La monografica è invece dedicata a Wolfram Ullrich, di cui Dep Art propone la produzione scultorea astratta, fatta di forme geometriche e prospettive esatte da cui ammirarle.
Di astrattismo parlano anche i lavori di Tomas Rajlich, presentati da ABC-ARTE. Si tratta anche in questo caso di un artista che la Galleria segue da tempo (era il 2018 quando gli dedicò la prima mostra) e che ha fortemente supportato nella sua crescita sul mercato. Una storia che abbiamo approfondito in questo articolo. Pienone di pittura contemporanea da MONITOR, che espone quattro interpreti principi delle nuove tendenze pittoriche: Matteo Fato, Benedikt Hipp, Daniel V. Melim, Nicola Samorì. Anche P420 punta forte su una collettiva di artisti affermati, ma con ancora margini di crescita sul mercato: Irma Blank, June Crespo, Francis Offman, Victor Fotso Nyie, Pieter Vermeersch, Shafei Xia. Infine, ecco la svolta scultorea-concettuale di Triangolo, che propone tre artisti che interpretano il medium in modo tutt’altro che didascalico: Ettore Favini, I.W. Payne, Alessandro Polo.
 
Galleria 10 A.M. ART, Milano photo by Philip Graysc