Nanni Valentini 1932 - 1985

 

Nanni Valentini è una delle personalità più singolari e vivide della ricerca artistica del secondo dopoguerra.

Dotato di un approccio alla materia, al colore e alla figura, unico nel dibattito contemporaneo, Valentini si è sempre distinto per un atteggiamento colto e sapienziale nonché per una potenza asciutta di visioni plastiche che non hanno confronti tra gli artisti contemporanei.

 Il percorso di Valentini, venuto prematuramente a mancare nel 1985, si avvia nel 1956 quando, appena ventiquattrenne, vince il premio al Concorso Nazione della Ceramica di Faenza ( che rivincerà in seguito anche nel 1961 e 1977) e con quello, vinto nel 1958, all' Everson Museum of fine Arts di Syracuse (New York). 

L'amicizia con Fontana, Tancredi, Sottsass, Scanavino ed i fratelli Giò e Arnaldo Pomodoro, una forte propensione allo studio delle più disparate aree sapienziali e l'immersione nell'ambiente milanese degli anni sessanta, sviluppano rapidamente la sua poetica partita dalla ceramica, verso un ragionamento fondamentale sulla forma plastica e sull'immagine.

Negli anni settanta lavori come i Paesaggi d'argilla e le Garze interpretano il suo desiderio di rileggere la terra come possibilità di infiniti paesaggi e realtà, e non più come semplice medium.

Da qui lo sviluppo della sua profonda e ricchissima poetica artistica fatta di zolle, paesaggi, mattoni, veli, volti e case. 

Nel decennio, cruciale, 1975-1985, Valentini, viene riconosciuto come uno dei massimi scultori in ceramica viventi; nel 1976 si afferma sulla scena milanese con una personale memorabile di opere pittoriche (le Trasparenze)e sculture alla Galleria Milano di Carla Pellegrini. 

Nei primi anni Ottanta ha una serie di personali in gallerie primarie quali Babel a Heilbronn nel 1981, Vera Biondi a Firenze e Galerie -e di Monaco. Nel 1982. Nello stesso anno ha una sala personale alla 40ma Biennale di Venezia ed è in “La sovrana inattualità” al Museum des XX. Jahrhunderts di Vienna. Nel 1984 ha una vasta personale al Padiglione d’Arte Contemporanea (P.A.C.) di Milano ove presenta Deriva, Annunciazione, Il dialogo (il suo Cratere entra nelle collezioni permanenti del Civico Museo d’Arte Contemporanea di Milano al Palazzo Reale), poi espone al Museu de Ceràmica di Barcellona con una personale sulle ‘Case’ ed ancora alla Galerie -e di Monaco; l’anno dopo è alla San Luca di Bologna, ma il 5 dicembre 1985 muore improvvisamente. 

Le sue opere inoltre sono state esibite e sono presenti in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo del Novecento a Milano, il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di Varese, l' Everson Museum of fine Arts di Syracuse, la Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, il Museu de Ceràmica di Barcellona, lo Hetjens Museum di Dusseldorf, il Frakfurter Kunstverein, la GAM di Torino, la Galleria Civica di Modena, il Palazzo delle Esposizioni di Faenza.