ABC-ARTE presenta O Canto do Rio, la prima mostra personale del giovane pittore brasiliano Antonio Kuschnir, artista visionario che intreccia natura e inconscio, sogno e memoria, mito e autobiografia. I visitatori avranno l’opportunità di immergersi completamente nell’universo visivo dell’artista attraverso un folto nucleo di opere, tra cui composizioni dense di narrazione visiva, ricche di figure mitologiche, creature simboliche e presenze archetipiche.
 
Il percorso artistico di Kuschnir si costruisce come un intreccio stratificato tra memoria individuale e collettiva, archetipi universali e iconografie classiche. L’artista, nato a Rio de Janeiro nel 2001, lavora la pittura come una scrittura mitopoetica, dove l’atto di dipingere diventa anche un esercizio di ascolto, riflessione e finzione affettiva. «L’amore di Antonio per la pittura è visibile, incandescente. La sua pratica è un diario visivo, uno strumento di autoconoscenza, un processo vitale che lo accompagna fin da bambino. Le sue storie di vita e le sue opere si muovono insieme, come se una fosse l’estensione dell’altra — o come una danza in cui non si distingue più dove finisce il corpo e dove comincia il gesto» scrive la curatrice Barbara Magliocco.
“Le sue opere, che definisce “auto-mitologie”, sono narrazioni visive in cui si intrecciano esperienze intime, sogni, frammenti letterari e citazioni pittoriche.”
 
«Antonio Kuschnir costruisce narrazioni non lineari e prive di gerarchia che sovvertono le convenzioni della prospettiva e della profondità. […] Così facendo, egli invita lo spettatore a vivere il suo mondo affrescato come un varco verso un universo inedito di miti e memorie» (Domenico de Chirico).
 
La mostra, articolata in quattro sale, si configura come un’esperienza immersiva, aperta alla partecipazione dello spettatore. Ogni opera è una soglia verso un altrove possibile, dove anche il reale più fragile può trasformarsi in leggenda. Il percorso espositivo include opere appartenenti alle serie più recente di Antonio dove lavora per sequenze visive e associative, trasformando ogni quadro in un capitolo narrativo. La materia pittorica, centrale nella sua ricerca, si manifesta attraverso una pennellata ostinata e rituale, e una tavolozza vibrante che costruisce atmosfere sospese tra sogno e rito. La luce è teatrale, mistica, mai naturalistica: elemento espressivo e drammaturgico che trasforma ogni tela in una soglia percettiva.
«Le opere si presentano come scene di un teatro sfuggente, dove i segni si accumulano in strati e suggeriscono significati instabili — più che offrire risposte, invitano lo sguardo a perdersi nel gioco delle immagini» (Pedro Scudeller).
 
Il titolo della mostra, O Canto do Rio, evoca un canto interiore e un luogo simbolico: un flusso immaginativo in cui convivono dei e mostri, giungle e serpenti, silenzi e deliri. Kuschnir reinventa il visibile, trasportando lo spettatore in una soglia tra inconscio, infanzia e mito.
«La notte cala portando un velo azzurrato, un fiume volante, creature ibride abitanti di un cielo situato in un'altra atmosfera, come l'arrivo di un nuovo mondo... Ai margini del mondo, nel canto del fiume, terreno fertile per la creazione di tutto ciò che finora è stato ritenuto impossibile» (Mandú).
 
La mostra sarà visitabile dal 26 giugno al 31 agosto 2025 presso la sede genovese di ABC-ARTE.
 
In occasione dell’opening, giovedì 26 giugno a partire dalle 18:30, la serata sarà accompagnata da un DJ set a cura del selector Pierka, con una selezione musicale che spazia tra world music, favela funk e zouk, offrendo un’esperienza multisensoriale che dialoga con l'immaginario dell’artista.