Hermann Nitsch, “Cathartic Aversion”

Lisa Parra, Rivista Segno, Settembre 12, 2023
ABC-ARTE dal 26 maggio al 30 settembre ospita la mostra Hermann Nitsch, “Cathartic Aversion” nella sede Genovese, con una prossima appendice autonoma nella sede di Milano “ABC-ARTE ONE OF”. La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Museo Hermann Nitsch di Napoli.
 
o chiamano “L’artista del sangue” e infatti mostrandoci la storia di come il sangue diventò colore, Hermann Nietsch si consacrò all’immortalità. Egli è “Catarsi”, parola che deriva dal greco “purificazione” e consiste in una cerimonia purificatoria che si ritrova in diverse concezioni religiose e rituali magici che di solito prescrivono il sacrificio di un capro espiatorio. In psicologia la catarsi equivale invece a liberare sé stessi da una sofferenza o da un segreto. Aristotele diceva: “Tragedia dunque è mimesi di un’azione seria e compiuta in se stessa […] in forma drammatica e non narrativa; la quale, mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare l’animo da siffatte passioni”. Quindi già i greci parlavano di questa innata ricerca dell’uomo verso il sublime: la contemplazione della nostra piccolezza e nullità al cospetto della magnificenza. Infatti, la visione delle tragedie, era uno dei momenti più apprezzati dai cittadini delle poleis proprio perché sapevano che avrebbero trovato il soddisfacimento di quello strano bisogno che ha l’uomo di provare un misto tra dolore e piacere nello stesso momento. Era come se il dolore provocato da alcune drammatiche scene teatrali, condiviso insieme, provocasse nell’interiorità degli spettatori un certo piacere. Oggi possiamo sintetizzare il tutto dicendo semplicemente: “Mal comune, mezzo gaudio”. 
Hermann Nitsch (1938-2022) è stato uno dei più famosi showman dell’Azionismo viennese, riconosciuto come una delle personalità artistiche più controverse che la storia dell’arte contemporanea ci abbia donato. Nel suo manifesto, l’artista puntualizzava come le sue azioni dovessero suscitare nello spettatore disgusto e ribrezzo, per innescare una controreazione di catarsi e purificazione. I gesti di Hermann Nitsch portavano il singolo a entrare in contatto con il proprio essere animale più profondo e istintivo, al di fuori delle convenzioni. Le persone spesso coinvolte nelle sue azioni e performance venivano spinte a toccare gli ambiti più bui e nascosti del proprio essere, che sono normalmente repressi dalla società e dalla religione. I partecipanti venivano costretti a vivere con una forte presa di coscienza, questa totale disinibizione degli impulsi animali e la nostra innata potenzialità e tendenza alla violenza e alla distruzione. L’inarrestabile decadenza radicale verso la sensualità e quindi “l’esaltazione massima dei sensi” ha come risultato una reazione catartica e purificatoria che porta verso l’ascesa allo spirito. 
Guardare il sangue è come guardarsi allo specchio. La natura continua a squartarsi proprio perché è nella sua natura. L’artista ci mostra quanto sia importante imparare a domare la sete di sangue, proprio perché è soltanto questo che ci ha dato la possibilità di evolverci. 
Hermann Nitsch della natura dell’uomo aveva capito molto, infatti nelle sue tele mostra riversamenti, spruzzi, sbavature e schizzi di liquido di colore rosso mostrando quanto questo richiamo diretto al sangue evochi un’eccitazione interna nello spettatore che altro non è, se non un animale, il cui pensiero si è fatto così rumoroso da diventare sogno, creazione, violenza senza limite e visione.