Giorgio Griffa, il colore e il segno - AD

Umberta Genta, AD, Umberta Genta, AD, Ottobre 23, 2015

Esonerare il mondo è la mostra dedicata all'artista torinese Giorgio Griffa, che si potrà visitare fino al 10 gennaio 2016 presso la galleria ABC-Arte di Genova, in collaborazione con Lorenzelli Arte.
Griffa è stato spesso associato a movimenti come l'Arte Povera, il Minimalismo e la Pittura Analitica, ma questa mostra, a cura di Ivan Quaroni e accompagnata da un catalogo bilingue, pone l'attenzione su un decennio che segna un punto culminante della sua opera, portando in scena venti opere dell'artista che vanno dal 1968 al 1978. E' in questi anni infatti, che la ricerca pittorica dell'artista attraversa importanti scoperte e svolte, che caratterizzeranno il suo lavoro degli  anni successivi.

In questo lasso di tempo, le opere di Griffa iniziano a liberarsi del telaio, e appese in maniera informale alle pareti, comunicano allo spettatore un senso di freschezza e ritrovata libertà. Il gesto pittorico si fa immediato, deciso, pur riuscendo a mantenere un'intrinseca carica emozionale; le tele sono di juta grezza, facendo risaltare linee, sfere e strisce colorate, tutti quei segni che compongono il lessico pittorico di Griffa che, seppur allontanadosi dagli elementi tradizionali della pittura, invita sempre a una riflessione su concetti a essa molto cari, come la composizione, il colore e lo spazio.

Un modo di dipingere che è stato ampliamente influenzato dalle sperimentazioni di Griffa con il Canone Aureo, ovvero quel rapporto fra le dimensioni che nella storia dell'arte e dell'architettura è stato descritto come esteticamente perfetto: "Da parte sua la pittura porta una lunga memoria di altro da sé. La sezione aurea appartiene a questa memoria. Essa non è soltanto pittura o architettura, essa è matematica, è filosofia; il suo numero che non finisce mai affonda nell'ignoto e posa un ponte con le conoscenze e le emozioni del nostro tempo". L'intreccio tra pittura e filosofia presente nella ricerca di Griffa è già desumibile dal titolo stesso della mostra, tratto da uno testo filosofico di Arnold Gehlen.
Esonerare il mondo